In passato molti filosofi ritenevano che l’organo del pensiero fosse il cuore.
Già nel V secolo a.C. , Empedocle elaborò questa teoria innalzandola a livelli universali.
In cosa consisteva il ragionamento di Empedocle?
Secondo lui il ciclo cosmico assomiglia a un grande cuore che pulsa, il cui battito simboleggia la vita. Infatti, attraverso di esso riusciamo a provare amore, instaurare buone relazioni e aprirci agli altri.
Due forze primordiali: amore o contesa?
Quattro radici, dette “rhizomata” (terra, aria, acqua e fuoco), compongono l’universo e sono governate da due forze primordiali: l’amicizia o amore e la contesa od odio.
Divine sono queste due forze ed eterno è il loro movimento.
Il mondo animato come oggi lo conosciamo (con animali, piante e uomini) si è formato secondo Empedocle durante il ciclo cosmico, tra la sistole e la diastole, quando amicizia e contesa sono tra loro in equilibrio. Si evidenzia quindi l’importanza dei sentimenti: quando siamo agitati il cuore batte forte, mentre quando siamo tranquilli rallenta.
Unione e/o divisione?
Ogni cambiamento è determinato dall’azione di queste due forze sugli elementi. Il cuore, infatti, si dilata quando prevale la contesa (sinonimo di separazione e divisione); mentre si contrae quando l’amore impone alle forze di mescolarsi per formare un tutt’uno denominato da Empedocle Sfero.
Il ciclo cosmico governato dalla sistole e dalla diastole
La creazione della vita è dunque dovuta all’alternanza tra la sistole, il dominio dell’amore, e la diastole, la prevalenza dell’odio.
Si deve quindi trovare il giusto equilibrio, il giusto nella vita, né con esagerato amore, né con eccessiva contesa.
In cosa consiste il ritmo giusto?
Trovare il ritmo giusto significa apprezzare le esperienze positive ed accettare le delusioni e vivere, comunque, in armonia con gli altri e col mondo.
Il cervello come sede del pensiero (Alcmeone di Crotone – Ippocrate)
Sebbene questi ragionamenti siano di un’immensa profondità e finezza, è necessario ricordare Alcmeone di Crotone, il quale fu il primo filosofo ad identificare correttamente il centro del pensiero nel cervello.
Fu poi Ippocrate, nel IV secolo a.C. , a presentare la prima teoria delle funzioni mentali ed emotive basate sul solo funzionamento del corpo.
L’uomo veniva sempre più considerato come un indissolubile, un’unità psicofisica e se anche le sue funzioni spirituali erano ormai per lo più localizzate nel cervello, il cuore continuava a far valere le sue ragioni e a scandire, con la regolarità del suo battito, i tempi della vita.
Un battito che aumenta di frequenza quando siamo a stretto contatto con le cose e con gli altri (amore) o quando ce ne allontaniamo (contesa), due momenti entrambi necessari e che ci danno la misura del tipo di rapporto che dobbiamo intrattenere col mondo.