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IL LABIRINTO DEL SILENZIO

  • Roberto Massaro
  • 24 dic 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Questo film tratta di un tema abbastanza importante a mio avviso, spero di incuriosirvi con la mia recensione, di farvi provare parte delle emozioni che ho provato io visionando Il Labirinto del Silenzio (il titolo originale è Im Labyrinth des Schweigens) e ovviamente vi consiglio di guardarlo perchè possono essere 2 ore spese bene per la vostra cultura generale. Buona lettura.

Il film è ambientato nella Germania del dopoguerra 1958: Hitler muore e con la sua morte il partito nazista si dissolve insieme a tutte le sue stragi e vittime. I responsabili di queste azioni avranno pagato il prezzo della giustizia che meritano? Su questa domanda si basa principalmente la storia, ovvero su un labirinto di menzogne e verità nascoste a una popolazione intera. L'affascinante protagonista del racconto è Johann Radmann, un procuratore di Francoforte che da semplici casi di infrazione stradale indagherà su vicende molto più gravi e sconvolgenti della neonata Repubblica Federale Tedesca. Grazie a un giornalista conosciuto sul posto di lavoro, Johann si rende conto di cosa sta succedendo in Germania: maggior parte delle persone(sopratutto giovani) non hanno mai sentito parlare di Auschwitz mentre l'altra parte sono ex sostenitori del partito nazista che continuano a vivere la loro vita serenamente come se niente fosse mai accaduto. I sopravissuti del genocidio ,traumatizzati e depressi, conducono una vita miserabile. Molti di loro hanno perso i parenti, gli amici e sopratutto i figli. Thomas Gnielka, il giornalista, scioccato dal fatto che un vecchio ufficiale delle SS possa tranquillamente insegnare in una scuola elementare si rivolge a un gruppo di procuratori. L'argomento suscita dell'interesse a Johann che inizia appunto ad informarsi su tutte le persone che hanno prestato servizio come SS e hanno commesso dei crimini di guerra. Le prove che riesce ad ottenere dall'ambasciata americana di Francoforte non sono sufficienti ad incastrare i nazisti 'in incognito' presenti in Germania. Johann ha bisogno di fatti concreti che testimonino la vera crudeltà e disumanità delle azioni che gli indagati hanno compiuto durante la Seconda Guerra Mondiale. Interrogando una associazione di ebrei sopravissuti nei campi di sterminio, il procuratore riesce a trovare le giuste informazioni che possano incarcerare alcuni membri delle SS assegnati alla sovrintendenza del famoso campo di concentramento di Auschwitz. Tra gli interrogati è incluso anche uno degli amici del giornalista, Simon Kirsch. Egli racconterà delle atrocità commesse da parte di Josef Mengele, denominato 'dottor morte'. Mengele è ancora libero, lontano dalla sua madrepatria e dalla mano della giustizia. Johann e Gnielka decidono di dargli la caccia al fine di riportarlo in Germania e processarlo. Ma questa ricerca renderà il protagonista consapevole di alcuni fatti tremendi(che non desidero anticipare per quei pochi curiosi che si vedranno il film). Sotto stato di shock Johann si dimette dal ruolo di procuratore e interrompe le sue attuali relazioni con gli amici. Dopo pochi giorni egli, determinato a continuare le indagini, si ripresenta a lavoro. Quindi la campagna a favore dell'incarcerazione degli ex nazisti ha di nuovo inizio con il processo di Francoforte(1963) che concluderà con 39 condannati, di cui 21 sono sottoposti alla pena di morte mentre 8 all'ergastolo.

Roberto Massaro 3E


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