Il calzino spaiato
- Caterina Paolucci
- 26 gen 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Il calzino spaiato, la penna con il tappo sbagliato, la scatola senza il coperchio, la scarpa destra in cucina e quella sinistra sotto al letto, la candela senza fiamma. Il calzino spaiato è libero di associarsi con diversi tipi di altri calzini spaiati, rossi, gialli, neri, a pois, a righe, con varie scritte, con qualche buco, qualche toppa, qualcuno più grande, altri più piccoli. Eppure esiste soltanto un altro esatto calzino spaiato insieme al quale formerà una coppia di calzini, uguali, identici e unici singolarmente. Se rimarranno insieme per sempre, questo non è certo, stretti e fitti in lavatrici troppo opprimenti si rischia di perdersi. Capita anche che un calzino spaiato venga abbandonato, perduto in un qualche spogliatoio di palestre moderne, o dimenticato nell’angolo del secondo cassetto, sotto alle canottiere. Capita. Allora si resta da soli. Capita. E allora si sopravvive da soli. Capita. E allora si muore un po’ e non si è più gli stessi. Perché camminare insieme, con gli stessi piedi, per giorni, mesi, per interi anni, provando e cambiando diverse scarpe, su terreni rocciosi, aride pianure, superando sabbie mobili e torrenti sinuosi è faticoso.
Esco a fare un giro a piedi, in un suolo che adesso non combacia più con le mie scarpe, ruvido, bagnato, sudato. Cammino a testa bassa, passi piccoli e veloci, mani in tasca, labbra semiaperte per riuscire a respirare. Mi sembra tutto così piccolo e diverso, i prati verde accesso che brillavano sotto la luce del sole adesso risultano quasi spenti, verde bottiglia, vedo solo muschio e fango. I rami spogli degli alberi davanti al tramonto del sole disegnano sagome spaventose, mostri che mi divorano e mi costringono a tenere lo sguardo fisso sulla strada. Fatico ad alzare il mento, invasa da una dimensione troppo grande, da una luce che sta via via scemando e da un vento gelido che mi riga il viso di lacrime. Lacrime amare, non salate, come è amaro il sapore che mi è rimasto in bocca dopo tanto dolore. Il calzino spaiato sono io. Ma non ho bisogno di un calzino nuovo.
Posso farcela da sola.





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